TAPRESUQUIEccoci qui, amici
cari, a
parlare
di
trucchi (che poi
trucchi non sono) per essere ….più felici.
FELICI I I????????? Siii…FELICII o almeno, più ALLEGRI. Si, avete ragione, la felicità è un obiettivo impossibile!ma l’allegria o la “pacifichezza” (cioè essere calmi e pacifici) è possibile. Allora un trucco è quello del TAVOLO. Immaginate di avere, piazzato sul retro del vostro orologio, un pulsante speciale. Quando azionate il pulsante , scende dall’alto un tavolo pieghevole invisibile della forma , delle dimensioni e, soprattutto del colore , che preferite. Il mio è in genere di uno splendido lilla fluorescente e sul bordo ci sono fasci di luce sparati a raffica in ogni direzione. E’ veramente un tavolo importante! Come dicevo, posso attivarlo e farlo scendere –quasi alla velocità del suono- schiacciando il pulsante del mio orologio, generatore di onde elettromagnetiche, oppure: eh eh POSSO ATTIVARLO MENTALMENTE pronunciando la parola :TAPRESUQUI! Che vuol dire: TAVOLOPREZIOSOSUBITOQUI! Con un po’ di allenamento, si riesce a farlo comparire sempre più in fretta in modo che giunga a rassicurare e proteggere il più presto possibile. In verità Tapresuqui bisognerebbe portarlo sempre appeso alla cintura (è invisibile –ricordate- e non pesa e non dà noia in alcun modo) , perché POTREBBE ESSERE FONDAMENTALE averlo accanto quando meno te lo aspetti….ma comunque per ora accontentiamoci di attivarlo in caso di pericolo. Ma –vi sento già dire un po’ confusi- a che serve? E quali sono le situazioni di pericolo? Forse quando faccio uno spuntino spaparanzato al parco vicino alla mia bici e non so dove appoggiare le patatine e la lattina aperta in modo che non finiscano per terra? o a scuola, per ingrandire il mio banco sempre troppo piccolo, in modo che ci stiano comodamente la bottiglietta di acqua minerale ( a cui dare una ciuciata ogni tanto anche se non ho sete) e 1001 biro ed evidenziatori??? NO,NO,NOO!Tapresuqui si attiva quando sono con gli UMANI! Poniamo che il mio amico Gastone –prode attaccante della mia squadra- mi passi la palla perché faccia goal. Bene: io la afferro col piede, calcio con il massimo dell’impegno e del desiderio per centrare la porta e…ZAC…colpisco sul naso la deliziosa fanciulla seduta in panchina… “Cretino,buono a nulla, ma va a fff…”urla avvicinandosi a me con occhi lampeggianti e mascelle quadrate Gastone. “TAPRESUQUI” invoco mentalmente. Eccolo…Lui compare invisibile e solido tra me e Gastone. Le parole e gli occhi pieni di fuoco di Gastone si riflettono sulla sua superficie e si immobilizzano. Io li guardo e li lasciò lì.Li lascio lì sul tavolo come se fosse un piatto con del fegato alla veneziana (non sono mai stato in grado di mangiarlo perché proprio non mi piace) Non ha capito nulla, il mio amico, del mio desiderio di fare goal e del mio impegno. Non ha ancora capito che non tutto va sempre bene e che a volte anche lui non ha fatto goal. Il tavolo è grande, sempre più grande: le parole e i gesti di Gastone, ostile nei miei confronti, continuano a riflettersi su esso, lontani. Non mi interessano. Non me li prendo e non me la prendo. Sopra il tavolo metto il ricordo di altre volte in cui ho fatto goal, metto le parole del mio fantastico allenatore che sottolinea i miei progressi e mi rincuora. LUI sì che è un esperto.Sa tutto del pallone.E’ un mito! “TAPRESUQUI -dico di nuovo mentalmente-…comparendo e mettendoti in mezzo, mi hai salvato dal farmela a botte con GASTONE e da pensieri e reazioni negative. Mi hai aiutato a osservare quello che accadeva ,a soffrire di meno ed a scegliere il comportamento migliore. Certo che anche Gastone farebbe bene a procurarsi un Tapresuquì perché ha proprio bisogno di metterci sopra le parole che dice e le reazioni che ha …davvero esagerate e senza rispetto per un amico!” Ecco come è stato immaginato Tapresuquì da un’ allieva
A ben pensarci,
talvolta si mettono
su Tapresuquì e si
osservano dei propri comportamenti o pensieri o parole che ci
accorgiamo che
non sono giusti.
Tapresuquì anche allora ci viene in aiuto e assume forma di cuore. In questo modo ci ricorda che dobbiamo comunque voler bene a noi stessi,anche se ci risulta spesso molto difficile riuscire a cambiare abitudini mentali e comportamenti.
Disegni della
medesima allieva per
illustrare il tavolo
immaginario inserito fra sé e un’amica
(primo dis.) e il tavolo collocato davanti a sé su
cui
collocare le proprie
personali esperienze e considerazioni
(secondo dis.)
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