La storia di LunyIntroduzione(Questa
introduzione non è stata direttamente presentata agli allievi, pur
essendo stata scritta in modo semplificato per questo obiettivo.
I contenuti sono stati esplicitati nel corso di gradite attività con piccolo gruppo sul potenziamento delle abilità mentali con utilizzo del metodo Feuerstein. I ragazzi erano interessati a conoscere il funzionamento della propria mente e del cervello in generale, anche al fine di una migliore utilizzazione.) Questa storia è stata
scritta per cercare
di capire un po’ come funziona la nostra mente e il nostro cervello in
generale.
Se li conosciamo, è più facile farli funzionare meglio e stare noi stessi meglio. Nella parte di sotto interna del cervello “abitano” i bisogni del corpo istintuali, legati cioè all’istinto. Sono i bisogni di alimentarsi, di riprodursi, di riposarsi. Ci abitano anche il bisogno di socialità, che riguarda lo stare in gruppo tra simili e-molto importante-il bisogno di prendersi cura del proprio piccolo (istinto materno) e ,viceversa,di contatto e cure . Nella storia, Luny è una cavalla che vive libera con i suoi amici animali e non ha nessun altra cosa da fare che soddisfare i bisogni del corpo istintuali, legati alla sopravvivenza propria e della specie, ereditati geneticamente. Essa raffigura,dunque,questa parte del cervello. Quando compaiono nel cervello i desideri corporei che questi bisogni fanno nascere,si mettono in funzione gruppi (fasci) di neuroni che sono proprio in quella parte interna . Essi comunicano con altre parti del cervello dove altri gruppi di neuroni prontamente li ascoltano e raccolgono il messaggio. Allora è come se il cervello si accendesse qua e là di infinite stelle (i neuroni) collegate fra di loro in vario modo da sottili filamenti come a formare il disegno di infinite costellazioni. E’ tutto un correre più o meno veloce di messaggi….. Più precisamente con chi parlano i bisogni e i desideri corporei istintuali (attraverso i loro neuroni)? Parlano con la zona limbica dove risiedono la memoria antica e le emozioni ed i sentimenti di vari colori . Questa zona dice sempre il suo parere , più o meno automaticamente, su quello che è spiacevole o piacevole e guida per quanto può le scelte che facciamo. Parlano con l’area frontale che produce idee su come soddisfare i desideri per mezzo di immagini, fantasie, attività intellettive di diverso livello.. Nella storia questa parte è rappresentata dalle sorelle Gigia e Ilari Menta, immerse in messaggi pubblicitari, televisi, educativi spesso impropri, se non negativi. Negli esseri umani , dotati di area prefrontale e orbitofrontale (quest’ultima propria solo degli uomini),i desideri possono parlare anche con queste altre parti:sono le parti della ragionevolezza e del giudizio critico,che si chiedono se la strada scelta, oltre che piacevole, sia anche quella giusta e adatta ad un essere pensante che riflette sullo star bene personale e di tutti. Nella storia questa parte è rappresentata da Manu. Gigia e Ilari sono, dunque, sorelle che non conoscono bene tutte le qualità splendide del proprio cervello. Hanno un’amica Manu che ne è assai ben informata, ma non la incontrano spesso, forse perché la strada per andare a casa sua a trovarla è un po’ faticosa da percorrere. In realtà, quando la vedono, sono più allegre e serene. Con lei utilizzano il magico tavolo Tapresuquì, strumento che aiuta ad osservare in maniera più distaccata e lucida se stessi e quanto accade. Gigia e Ilari, dicevamo, non riescono ancora a usare tutte le proprie zone cerebrali, non si sono ancora ben create delle abitudini precise. Le “stelle”neuronali con i relativi filamenti non si accendono sempre nella zona prefrontale e orbitofrontale oppure si accendono e si spengono molto presto. Per questo motivo i loro desideri di infiniti colori a volte si accompagnano a difficoltà e sofferenze che potrebbero essere evitate o rimpicciolite. Inizio della storia di Luny(Questa storia è stata proposta ad allievi con difficoltà di comprensione linguistica .Il linguaggio è volutamente elementare. La storia può essere arricchita di svariati capitoli a seguito dell'interazione con gli alunni. I disegni sono tutti opera di un’ex allieva. Questa versione è stata modificata con la collaborazione di una ragazzina molto in gamba, non mia allieva.) In una terra lontana viveva una giovane cavalla di nome Luny. Nel primo anno di vita era sempre stata vicina a sua madre che la allattava e la proteggeva. Poi aveva imparato pian piano a prendersi cura di se stessa. Riusciva a trovare da sola il cibo che le era necessario, si riposava quando era necessario e stava insieme agli altri cavalli (giovani e anziani) giocando con loro e imparando tutto quello che ancora non sapeva fare e che una cavalla deve saper fare. Poi all’età giusta avrebbe incontrato un cavallo con cui accoppiarsi e avrebbe partorito un piccolo. Le piaceva stare in libertà, però sapeva comportarsi bene e cercava di non fare niente di pericoloso.Non sopportava le mosche ,ma neanche il vento. Quando era forte, si innervosiva. Sapeva, infatti,che poteva prendersi più facilmente il raffreddore ,soprattutto se correva e sudava troppo…Succede così a ogni cavallo, proprio come può succedere a parecchi ragazzini! Il furgoneUn giorno, mentre brucava tranquillamente l’erba sul prato, sente il rumore di un motore. Guarda bene e vede arrivare un furgone. Si apre una porta e scendono due signori che, dopo aver guardato attentamente il branco di cavalli, vanno verso di lei con decisione. “E’ proprio una bella cavallina! Certamente il signor Leopoldo e le sue figliole saranno ben contenti di questa scelta… nel capanno starà bene e pian piano si abituerà a essere cavalcata da loro…del resto sono persone che amano gli animali… Ilari e Gigia saranno felici!” La fanno così salire, anche se malvolentieri, dentro al furgone. Inizia dunque il viaggio di Luny che per alcune ore viene trasportata dalla terra dove era nata in un’altra che non aveva ancora mai visto. Anche se sapeva che fatti simili erano già successi ad altri animali del suo branco, era proprio impaurita! Gia’ si sa che i cavalli non amano i cambiamenti…figuriamoci viaggiare verso una nuova destinazione! Finalmente il furgone si ferma e Luny può scendere. Attraversa un prato fiorito, posto ai piedi di una collina e poi raggiunge il capanno. Nel capannoDopo che è entrata nel capanno,i due uomini, che erano venditori di cavalli, le dicono qualche parola rassicurante e la lasciano dentro da sola.Luny non si sente per niente tranquilla nel nuovo ambiente. I suoi vecchi amici animali sono ormai irraggiungibili … anche la madre che le era stata accanto fino a quando era diventata autonoma e in grado di procurarsi da sola il cibo…..Tutti sono lontani, ahimè! Luny,comunque,si guarda meglio attorno. All’interno del capanno qualcuno, con cura, aveva messo un po’ di paglia per la lettiera, del fieno da masticare (attività che le piaceva molto), acqua nell’abbeveratoio e un po’ di cibo nella mangiatoia. Inoltre c’era una rete appesa alla parete che conteneva briglie, morso, sella…..tutte cose che lei conosceva per averle sentite descrivere dagli anziani e che sapeva che le sarebbero servite per andar a spasso con i suoi nuovi amici sconosciuti. Luny era sempre stata di carattere piuttosto calmo,come sua madre. Non aveva avuto da piccola spaventi particolari che l’avessero segnata e resa più ansiosa del necessario, ma ora si sente sola e triste. La coda è fra le zampe (come sempre, quando è tanto impaurita) e le orecchie sono ben attente a sentire ogni segnale di pericolo. Nitrisce a lungo, nitrisce…nitrisce.. Ma ecco che ad un tratto….. la porta si apre. Qualcuno entra ! Sono due giovani ragazze…..le vanno vicino festose…!!!!!!!!!!! Gigia e Ilari MentaChi sono mai le due ragazze festose che entrano nel capanno? Sono Gigia e Ilari Menta, due sorelle. Vivono in una casa non molto lontano, un po’ più in alto sulla stessa collina. Sanno da tempo che deve giungere una giovane cavalla che anche loro possono cavalcare e non vedono l’ora che succeda. Quando si sparge la notizia dell’arrivo di Luny, si precipitano subito a vederla e cercano di fare amicizia con lei. Per Luny , che si sentiva abbandonata e in pericolo, è un piacere grandissimo vedere che qualcuno, anche se di razza umana, viene a trovarla e le manifesta simpatia. Certo:ha visto il cibo a disposizione per lei nel capanno e sa che può muoversi qua e là nel prato liberamente, ma la solitudine la opprime. Con piacere, dunque, si avvicina a loro quando le vede e si lascia accarezzare. Nasce così una forte amicizia. Quasi ogni giorno riceve la visita delle due fanciulle, anche se quasi mai contemporaneamente. Le due sorelle Gigia e Ilari sono molto diverse l’una dall’altra e proprio per questo non vanno quasi mai a trovarla insieme. Hanno, però, in comune una straordinaria amica:Manu. Quando sono in difficoltà,si avventurano giù per la collina per incontrarla, ma spesso non riescono a trovarla. Per questo anche Luny la conoscerà piuttosto tardi. Ma cerchiamo di conoscere meglio il carattere delle due ragazze. GigiaGigia è la sorella maggiore.Ha un carattere romantico e fantasioso. Ama molto guardare alla sera la luna insieme alla sua nuova amica cavalla. Per Luny è un piacere sentirla parlare e trascorrere quei momenti insieme a lei!. Poche volte, invece, nel farle le sue confidenze , si perde a raccontarle di incontri ben poco realizzabili e di sogni impossibili. All’inizio Luny crede completamente ad ogni parola che Gigia le dice…tante volte le ha detto la verità.. ma poi capisce che la sua amica “galoppa” molto con la fantasia dimenticando la realtà. Allora le viene una grande confusione perché fa fatica a capire quello che è vero e quello che è solo immaginazione, sogno. Si innervosisce; si preoccupa senza motivo,a volte,addirittura le viene la tremarella alle zampe… Proprio non ha voglia di stare con Gigia in quei momenti… Talvolta Luny è ancora in difficoltà con Gigia, quando le succede –raramente-qualcosa di spiacevole o sgradito. Gigia in quei momenti è molto fragile,ingrandisce ogni difficoltà, la fa diventare enorme come una montagna… Fa drammi!Perde la fiducia in se stessa e pensa addirittura che tutti ce l’abbiano con lei.. (In realtà in tanti le vogliono bene, perché è generosa e dolce. Sappiamo bene come Luny sia contentissima di stare con lei e non veda l’ora di andare a fare una passeggiata insieme! Certe volte, poi, si fanno proprio delle grasse risate!) Ma ogni tanto- dicevamo- succede qualcosa per cui Gigia se la prende e si preoccupa moltissimo, “troppissimo”potremmo dire. Corre da Luny per raccontarle tutto,non l’ascolta e vede solo nero. La porta a spasso senza osservare se sia troppo stanca e poi, a volte, anziché offrirle il cibo e l’acqua che una cavalla deve prendere ,le rifila le stesse bevande e leccornie che lei prende per consolarsi. Crede –in quella maniera- di addolcirsi la vita e di addolcire anche quella di Luny e di dimenticarsi di tutte le fatiche e le difficoltà . Però, dopo essere diventata un po’ “ brilla” o aver fatto un po’ di indigestione o essersi ben annerita i polmoni con il fumo, tutto quanto ricompare come prima, magari un po’ peggio di prima.. Così la tristezza aumenta e diminuisce la fiducia in se stessa. Non si sa per quali motivi, ma –quando non c’è Manu –Gigia finisce per comportarsi in quella maniera e così si abitua a ripetere sempre le stesse azioni e a raccontarsi sempre la stessa storia. Manu, invece,è ben diversa! E’sicura che fare drammi e aver paura di brutte figure non sia di aiuto.Domanda sempre all’amica ,quando le chiede aiuto: “ Ti interessa star bene? È utile e giusto che tu prenda questa strada? Certo per un po’ magari ti dimentichi dei dispiaceri, ma poi la sofferenza e il grigio della nebbia ritorna a coprire tutto quanto. Così non recuperi fiducia in te stessa e le difficoltà rimangono” Manu parla con tale simpatia nei suoi confronti e tale ragionevolezza che Gigia finisce per condividere le sue parole. Allora pian piano fa finta di appoggiare il problema su di un saggio tavolo magico e di interrogarlo. Con calma ne riceve una risposta. In questo modo le risulta più facile cercare di scegliere i desideri,i pensieri, i sentimenti o le azioni più utili per il suo reale benessere e lasciar andare quello che non serve. IlariIlari è la sorella un po’ più giovane di Gigia.Di carattere è molto diversa. Gigia, come già abbiamo detto, qualche volta tende a fare dei drammi davanti ad ogni problema e ad aver paura di non essere abbastanza brava in ogni cosa che fa o pensa. Ilari, invece, si sente spesso un po’ più brava e un po’ più bella di tutti quanti…o così sembra. In realtà, neanche lei nel profondo si stima davvero e si vuole davvero bene. Non per niente ama moltissimo fare il Gioco dello Specchio. Il Gioco dello SpecchioIn qualsiasi posto vada, con Luny o senza Luny, prima o poi afferra uno specchio .Incomincia ad osservare la propria immagine riflessa dapprima con una certa ansia,poi con piacere sempre più grande. Si guarda e si racconta che è davvero bella e in gamba. Certamente può diventare ricca e famosa… può diventare ancora più bella se si rifà le orecchie e le dita dei piedi con qualche operazione chirurgica…e di sicuro chissà quanti ragazzi si innamoreranno di lei! Racconta tutti i suoi infiniti e strepitosi sogni all’amica cavalla che l’ascolta muta senza comprendere. Poi le propone lo stesso gioco. Allora è davvero un piacere vedere Luny quando si specchia, le si illuminano gli occhi. Non capisce che quella cavalla che la guarda nello specchio è lei stessa riflessa. Dunque è ben felice mentre crede di incontrare un altro animale simile a lei!Le manca proprio! Ilari, che non sa nulla di quanto passi per la mente di Luny, è, invece, sicura che il Gioco dello Specchio le piaccia davvero… Pensa che anche Luny voglia rifarsi qualche parte del corpo…magari le zampe che sono un po’ grosse oppure gli zoccoli per farli diventare un po’ più alti….immagina anche che Luny abbia deciso di comperarsi una sella d’argento e delle redini dorate per partecipare a qualche trasmissione televisiva, magari un reality come “Il grande cavallo” o “La penisola dei famosi”. Per quanto riguarda Gigia,Luny l’ ha vista poche volte fare il gioco dello specchio.Tuttavia, ricorda che quando lo fa ,il suo umore peggiora. Diventa grigia in viso come grigia a volte è la nuvola quando si mette davanti al sole e nasconde i suoi raggi. La nostra simpatica e graziosa ragazza è sempre pronta a vedere ogni suo più piccolo difetto e se non lo avesse , se lo inventerebbe. Insomma:il Gioco dello Specchio non è fatto nel modo giusto. Non serve a vedere la realtà. Infatti serve a Ilari per sentirsi la migliore di tutti…e a Gigia… la peggiore. Che assurdità! Una storia d'amore (ormai finita) di Gigia“E chissà come va con l’amore…- forse qualcuno di voi desidera sapere-chissà se le due sorelle sono innamorate…”In realtà in questo periodo Ilari è piuttosto misteriosa…“abbottonata”, si potrebbe dire…non si sa assolutamente che cosa le passi per la testa. Gigia, invece, si è lasciata da poco con il fidanzato. Non molto tempo fa, aveva fatto amicizia con un nuovo gruppo di ragazzi della sua scuola.. Fra di loro ce n’era uno carino e socievole: chiacchierava,infatti,volentieri con tutti.Si chiamava Ricky. Aveva ,però,un unico difetto: appena poteva si metteva a fare, come Ilari, il Gioco dello Specchio e, come lei, lo faceva nel modo sbagliato. Incominciava a guardarsi e mentre si guardava, si diceva quanto era bello e strepitoso (“strafigo”,per la precisione) All’inizio Gigia ne fu fortemente attratta e se ne innamorò…successe così anche a lui … Dopo un po’ di tempo, però, incominciarono a litigare:ogni volta che si specchiavano, vedevano riflesse nello specchio cose diverse !! Per la verità è possibile che ci siano modi di vedere e di vedersi allo specchio diversi tra le persone,ma tra di loro succedeva sempre così! Ad esempio, quando si specchiava con Gigia accanto dopo aver giocato a Basket e non aver fatto neanche un punto, si faceva l’occhiolino compiaciuto come se avesse giocato bene come il famoso Michel Jordan. Se, invece,indossava una felpa nuova, certamente firmata, si guardava passandosi le mani tra i capelli “ingelatinati” con l’aria del top model. Gigia di sicuro stravedeva per lui, ma-per fortuna- si accorgeva di come fosse esagerato! Quando, invece, era Gigia a specchiarsi, succedeva il patatrac. Riusciva spesso a disperarsi per qualcosa, magari per un brufolo passeggero che, data l’età, ogni tanto compariva sul suo grazioso viso. Allora, serissima. Dichiarava di essere orribile, davanti a un Ricky esterrefatto. Alla fine si lasciarono. Non avevano pensato di andare da Manu e di mettere lo specchio sul tavolo magico per vedere come risolveva il problema delle litigate a causa sua.. Non sapevano che il tavolo magico osservava con attenzione ogni specchio che gli veniva appoggiato sopra e dava risposte diverse. In questo caso, però,certamente lo avrebbe rotto in mille pezzi, perché gli era ben chiaro che non era usato per vedere se si era a posto , ma per sentirsi assurdamente superiori o inferiori agli altri. ManuMa è arrivato ormai il il momento di sapere qualcosa di più di Manu ,l’amica di Gigia e Ilari.Viveva nella casa dall’altra parte della collina, in fondo ad una discesa, insieme ai genitori, al nonno falegname ed al cagnone Cant. Quando era bambina, il nonno le aveva costruito una bella casetta di legno che era stata messa nel giardino e in cui lei passava ore e ore giocando seduta su di una panchetta. Le aveva anche fabbricato un tavolo magico a forma di cuore, con incorporato un computer piccolo, ma potente. Questo splendido tavolo si chiamava Tapresuquì e già ne abbiamo sentito parlare. Quando Manu incontrava le sue amiche, state tranquilli che prima o poi incominciava a fare con loro il Gioco del Tavolo. A turno ognuna raccontava un problema che la preoccupava. Quando aveva finito, subito si accendevano sul Tavolo luci stroboscopiche (cioè luci colorate che comparivano e svanivano in continuazione) e si sentiva una voce calma e simpatica che diceva: “Proviamo a risolvere questo problema… Digita per favore sulla tastiera le risposte alle seguenti domande: Chi sono i protagonisti di questa storia,di questo gioco della vita? Che cosa devono fare? In che modo stanno facendo quello che devono fare?oppure non lo stanno facendo affatto?” Una volta che le risposte erano state digitate, compariva la scritta con la risoluzione del problema. Poteva però succedere che le risposte date non fossero proprio vere. Il Tavolo, allora,non offriva la soluzione finchè non si scriveva la verità. Solo nel caso del Gioco dello Specchio il tavolo non aveva scritto la risoluzione, ma aveva mandato in frantumi tutto. Gli piaceva quel metodo per far capire che bisogna scegliere con molta attenzione gli specchi validi da usare per confrontarsi. E’ meglio liberarsi di uno specchio,quando non ti permette di vederti bene e ti fa sentire il migliore o il peggiore di tutti!!!!!!!!!!!! Per mezzo di Tapresuquì, dunque,Manu e le sue amiche ,scoprivano come risolvere in modo ragionevole un problema,come superare una difficoltà. Certamente non era facile riuscire a mettere in pratica quello che il Tavolo proponeva….ma anche se non riuscivano, almeno avevano le idee chiare. Il Tavolo sapeva bene tutte queste cose (il nonno falegname con la sua saggezza amorevole lo aveva costruito e programmato bene). Dopo aver offerto la soluzione, infatti, comparivano dei disegni di fiori colorati addirittura con brillantini! “Be happy and go!” Il Tavolo ringraziava per averlo consultato per ricercare la soluzione giusta e invitava a provare e riprovare,senza perdere l’allegria e la fiducia in sé. |
|